Genere e invisibilità nella ricerca scientifica italiana: un’analisi delle dinamiche istituzionali e culturali all’interno del CNR

Autori

  • Maria Cristina Antonucci CNR-IRPPS
  • Ilaria Di Tullio CNR-IRPPS
  • Gabriella D'Ambrosio ISTAT

Abstract

Il presente contributo analizza le configurazioni di genere all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), alla luce del progetto PRIN PNRR 2022 “Le Invisibili – LeI. Women’s Intellectual Invisibility from the Renaissance to Present Day”, interrogando criticamente le forme istituzionali, culturali e simboliche della disuguaglianza di genere nella principale istituzione pubblica di ricerca. Attraverso un’indagine quantitativa rivolta al personale scientifico e tecnologo del CNR il contributo mira a porre in luce la rilevante discrasia tra percezione pubblica delle disuguaglianze di genere e riconoscimento del vissuto discriminatorio. I risultati della ricerca evidenziano la persistenza di barriere strutturali e simboliche – segregazione verticale, stereotipi, micro-aggressioni – che riflettono logiche di naturalizzazione e interiorizzazione delle gerarchie di genere anche all’interno della più grande comunità scientifica nella ricerca pubblica italiana. Alla luce interpretativa del paradigma delle “gendered organizations”, il lavoro legge e problematizza la neutralità presunta delle istituzioni scientifiche rispetto alla dimensione di genere e propone una lettura intersezionale della vulnerabilità femminile, connessa a età, disciplina scientifica e posizione di carriera. Le implicazioni derivanti da questa lettura dei dati suggeriscono la necessità di muoversi ulteriormente nel campo delle politiche trasformative, capaci di agire sui processi valutativi, linguaggi istituzionali e dispositivi culturali, per decostruire in profondità i meccanismi di riproduzione della disuguaglianza epistemica.

Biografie autore

Maria Cristina Antonucci, CNR-IRPPS

Il presente contributo analizza le configurazioni di genere all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), alla luce del progetto PRIN PNRR 2022 “Le Invisibili – LeI. Women’s Intellectual Invisibility from the Renaissance to Present Day”, interrogando criticamente le forme istituzionali, culturali e simboliche della disuguaglianza di genere nella principale istituzione pubblica di ricerca. Attraverso un’indagine quantitativa rivolta al personale scientifico e tecnologo del CNR il contributo mira a porre in luce la rilevante discrasia tra percezione pubblica delle disuguaglianze di genere e riconoscimento del vissuto discriminatorio. I risultati della ricerca evidenziano la persistenza di barriere strutturali e simboliche – segregazione verticale, stereotipi, micro-aggressioni – che riflettono logiche di naturalizzazione e interiorizzazione delle gerarchie di genere anche all’interno della più grande comunità scientifica nella ricerca pubblica italiana. Alla luce interpretativa del paradigma delle “gendered organizations”, il lavoro legge e problematizza la neutralità presunta delle istituzioni scientifiche rispetto alla dimensione di genere e propone una lettura intersezionale della vulnerabilità femminile, connessa a età, disciplina scientifica e posizione di carriera. Le implicazioni derivanti da questa lettura dei dati suggeriscono la necessità di muoversi ulteriormente nel campo delle politiche trasformative, capaci di agire sui processi valutativi, linguaggi istituzionali e dispositivi culturali, per decostruire in profondità i meccanismi di riproduzione della disuguaglianza epistemica.

Ilaria Di Tullio, CNR-IRPPS

Il presente contributo analizza le configurazioni di genere all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), alla luce del progetto PRIN PNRR 2022 “Le Invisibili – LeI. Women’s Intellectual Invisibility from the Renaissance to Present Day”, interrogando criticamente le forme istituzionali, culturali e simboliche della disuguaglianza di genere nella principale istituzione pubblica di ricerca. Attraverso un’indagine quantitativa rivolta al personale scientifico e tecnologo del CNR il contributo mira a porre in luce la rilevante discrasia tra percezione pubblica delle disuguaglianze di genere e riconoscimento del vissuto discriminatorio. I risultati della ricerca evidenziano la persistenza di barriere strutturali e simboliche – segregazione verticale, stereotipi, micro-aggressioni – che riflettono logiche di naturalizzazione e interiorizzazione delle gerarchie di genere anche all’interno della più grande comunità scientifica nella ricerca pubblica italiana. Alla luce interpretativa del paradigma delle “gendered organizations”, il lavoro legge e problematizza la neutralità presunta delle istituzioni scientifiche rispetto alla dimensione di genere e propone una lettura intersezionale della vulnerabilità femminile, connessa a età, disciplina scientifica e posizione di carriera. Le implicazioni derivanti da questa lettura dei dati suggeriscono la necessità di muoversi ulteriormente nel campo delle politiche trasformative, capaci di agire sui processi valutativi, linguaggi istituzionali e dispositivi culturali, per decostruire in profondità i meccanismi di riproduzione della disuguaglianza epistemica.

Gabriella D'Ambrosio, ISTAT

Il presente contributo analizza le configurazioni di genere all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), alla luce del progetto PRIN PNRR 2022 “Le Invisibili – LeI. Women’s Intellectual Invisibility from the Renaissance to Present Day”, interrogando criticamente le forme istituzionali, culturali e simboliche della disuguaglianza di genere nella principale istituzione pubblica di ricerca. Attraverso un’indagine quantitativa rivolta al personale scientifico e tecnologo del CNR il contributo mira a porre in luce la rilevante discrasia tra percezione pubblica delle disuguaglianze di genere e riconoscimento del vissuto discriminatorio. I risultati della ricerca evidenziano la persistenza di barriere strutturali e simboliche – segregazione verticale, stereotipi, micro-aggressioni – che riflettono logiche di naturalizzazione e interiorizzazione delle gerarchie di genere anche all’interno della più grande comunità scientifica nella ricerca pubblica italiana. Alla luce interpretativa del paradigma delle “gendered organizations”, il lavoro legge e problematizza la neutralità presunta delle istituzioni scientifiche rispetto alla dimensione di genere e propone una lettura intersezionale della vulnerabilità femminile, connessa a età, disciplina scientifica e posizione di carriera. Le implicazioni derivanti da questa lettura dei dati suggeriscono la necessità di muoversi ulteriormente nel campo delle politiche trasformative, capaci di agire sui processi valutativi, linguaggi istituzionali e dispositivi culturali, per decostruire in profondità i meccanismi di riproduzione della disuguaglianza epistemica.

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Pubblicato

2025-09-01

Come citare

Antonucci, M. C. ., Di Tullio, I. ., & D’Ambrosio, G. (2025). Genere e invisibilità nella ricerca scientifica italiana: un’analisi delle dinamiche istituzionali e culturali all’interno del CNR. IRPPS Working Papers, 1(1). Recuperato da http://150.146.207.214/index.php/wp/article/view/328

Fascicolo

Sezione

Working Papers